È in arrivo la challenge "La compagnia dei freelance", in collaborazione con il fantastico team di ChiocciaLab.

Un percorso gratuito in cui potrai fare un check-up completo del tuo business: branding, posizionamento, mindset e pianificazione.
Uh sì, mi iscrivo!

Come differenziarsi sul mercato: decalogo dell’unicità di brand

22 Settembre 2022 | dalla categoria

Do per scontato che, se sei qui, è perché sai perché è importante differenziarsi dalla concorrenza.

Quello che non sai è come farlo e stai cercando degli spunti per capirlo?

Perfetto: qui trovi un decalogo di quelli che secondo me sono i punti essenziali e alcuni esercizi - testati più volte nei miei percorsi di branding - per poter individuare gli elementi che ci rendono divers3 da tutti gli altri.

  1. L’unicità non deve essere per forza il prodotto che offri: non lo è quasi mai. È più probabile che siano i tuoi valori combinati con il tuo tono di voce, il tuo carattere e un’abilità che hai acquisito nel tempo o un hobby… Quando cerchi ciò in cui sei speciale, pensa alla tua persona in tutta la tua totalità. Scava anche nelle cose che non c’entrano nulla col lavoro. Probabilmente è proprio lì che si nasconde la tua unicità.

Esercizio: prova a definire il tuo brand con 3 odori, e sottoponili a 5 persone chiedendo secondo loro cosa rappresentano rispetto alla tua identità come professionista. Questo ti aiuterà a comprende l’immagine che rimandi fuori.

  1. Il termine “elemento differenziante” è ingannevole, perché l’unicità non è un solo elemento, ma tanti pezzi che compongono ciò in cui sei speciale. Quindi puoi anche avere qualcosa in comune con altri brand… Ma questo non vuol dire che stai copiando, né che loro stiano copiando te 😉
  2. L’unicità non è immutabile: tu ti evolvi e anche il tuo brand si evolve con te. Perciò abbraccia il cambiamento, quando arriva!

Ti sembra banale? Eppure è la causa n° 1 delle crisi esistenziali dei freelance.

Comunichi nel modo X

👇🏻

Nel tuo privato succedono cose Y

👇🏻

Continui a comunicare nel modo X

👇🏻

Nel mentre cambiano le priorità

👇🏻

Arrivano nuove consapevolezze

👇🏻

Insisti a comunicare nel modo X

👇🏻

Arriva la sensazione di scollamento: sei diventatə Y, altro che X!

Così guardi i tuoi contenuti e ti sembrano scritti da un’altra persona.

In questo caso, fermati e analizza i tuoi contenuti facendo finta che siano di qualcun’altro: cosa gli consiglieresti di cambiare?

  1. L’identità visiva non definisce la tua identità di brand. Se qualcuno parla di te dicendo: “Lei è quella con il rosa nella palette” abbiamo un problema Houston! Se invece dice: “Lei è quella con le grafiche rosa che dice delle cose super taglienti ma sempre in modalità per benina” allora ti fai differenziando.
  1. Se ti viene fatta la domanda “Di cosa ti occupi?”, ti impanichi? Questo solitamente è sintomo del non riconoscere il proprio valore.

Attenzione, perché questo è un blocco importante: se una parte di te si rifiuta di riconoscere ciò di cui sei capace, è difficile capire cosa ti distingue da tutti i tuoi competitor.

Esercizio: prova a scrivere una presentazione di quello che fai come se dovessi spiegarlo a un bambino di 5 anni, cercando di colpirlo come farebbe un prestigiatore alla sua festa di compleanno.

  1. L’unicità non è un’opzione: primo, perché siamo tutti unici, soprattutto quando siamo autentici. Secondo, perché senza unicità non ti differenzi. E se non ti differenzi, ti scelgono per un solo motivo: perché costi meno.
  2. La tua unicità deve essere rilevante per la nicchia che hai scelto, altrimenti… Hai sbagliato nicchia 😉
  3. L’unicità non è far parte di un archetipo: in un personal branding ci possono essere così tante sfumature che non si possono racchiudere in qualcosa di fisso. Fai una prova: vai a vedere i 12 archetipi di Jung e dimmi se non trovi delle tue caratteristiche in almeno 3 profili. E in tal caso, che senso ha appartenere a tre archetipi?
  4. Unicità non vuol dire mostrare sempre e solo un lato della nostra personalità: spesso, la bellezza, sta proprio nelle contraddizioni.
  5. Unicità significa anche autenticità. Spesso le persone cercano di mostrarsi per quello che non sono, come se interpretassero il “ruolo del professionista”. Poi vanno in call, la maschera cade, e la fiducia sparisce, perché il potenziale cliente non sa più chi ha davanti. Sai che bella sensazione invece sentirsi dire: “Sei esattamente come ti vedo online”?

Esercizio: prova a immaginare cosa dicono di te le persone quando esci dalla stanza. Scrivi 3 aggettivi, poi prova a chiederne 3 a 5 persone che ti conoscono a livelli diversi.

Se questi aggettivi sono tanto diversi rispetto alla tua percezione interna, forse c’è da fare un lavoro sulla tua comunicazione.

Se vuoi fare un lavoro sulla tua identità di brand, ti consiglio di dare un’occhiata a questo workshop sull’unicità.

Ciao! Mi chiamo Alessia e sono una covatrice digitale di freelance.
Se non ci conosciamo ancora, ti invito a leggere la mia storia qui.
Se vuoi essere aggiornatə sui prossimi articoli, iscriviti alla newsletter qui sotto!
Contatti
® Chioccia Digitale di Alessia Lobascio | Personal brand designer
P.I: 02643340066 | Fatto con ❤ e WordPress, il CMS più figo che ci sia | Credits
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram