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Multipotenzialità: cos'è e perché non c'entra nulla col multitasking

11 Agosto 2023 | dalla categoria

Indice:

  1. Punti di forza
  2. Punti di debolezza
  3. Multipotenzialità NON è multitasking
  4. Consigli per vivere serenamente la multipotenzialità: la mia storia
  5. Multipotenzialità e perfezionismo

Ti sei mai sentitə come se avessi una miriade di interessi e abilità, e ti sia difficile concentrarti su una sola cosa? Se sì, potresti essere unə delle tante persone dotate di multipotenzialità.

Multipotenzialità è un termine che si riferisce a persone che hanno tanti interessi, talenti e abilità. Queste persone hanno una serie di competenze molto eterogenee e sono piuttosto inclini a esplorare e imparare in diversi campi. Sono come preziosi poliedri, capaci di brillare in molte sfaccettature.

È una caratteristica che può portare a sfide, ma può anche essere una grande risorsa. Le persone multipotenziali sono spesso creative, adattabili e capaci di connettere concetti e idee provenienti da aree di competenza differenti. Questo permette loro di vedere le possibilità nascoste e di trovare soluzioni innovative ai problemi.

In questo articolo esploreremo ulteriormente questo concetto e le sue potenziali applicazioni nella vita quotidiana e professionale.

E soprattutto sfateremo il mito che chi è una persona multipotenziale è un multitasker incallito: il multitasking non c'entra assolutamente nulla.

Punti di forza della multipotenzialità

Ci sono alcuni aspetti ricorrenti nel profilo di questa personalità:

  • Forte curiosità intellettuale verso le più disparate discipline
  • Apertura mentale, che consente di esplorare una vasta gamma di interessi e acquisire conoscenze in svariati campi
  • Creatività intellettuale e pensiero laterale, che permette di connettere idee e concetti in modi innovativi e originali
  • Velocità d'apprendimento, che permette di assimilare e padroneggiare nuove competenze in modo rapido ed efficace
  • Infine, l'adattabilità è una caratteristica fondamentale che consente ai multipotenziali di modellarsi facilmente in funzione di ambienti e situazioni specifiche

Tutto questo sembra fighissimo (e lo è).
Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia...

Sfide della multipotenzialità

La multipoddanza offre un panorama ricco e pieno di opportunità, ma non ti nasconderò che è accompagnata da difficoltà mica da ridere. 

Una di queste è la dispersione delle energie e delle risorse.

Con tante passioni e interessi diversi, è facile perdersi in mille direzioni e non focalizzarsi su un obiettivo specifico.

Poi c'è la sensazione di non concludere nulla.

Sei affascinatə da tanti argomenti e ti ritrovi molto spesso non solo ad affrontare diversi progetti, ma a farti distrarre facilmente da nuove opportunità. Questo può portare a un senso di inconcludenza, perché è inevitabile che un progetto possa vedere dei risultati in un tempo più lungo, se ti dedichi ad altre ventordici milioni di cose...

Anche se questo non è vero per tutti i multipotenziali: per esempio, c'è una sottocategoria di multipod che affronta i progetti in maniera sequenziale, facendosi ossessionare da un'attività singola per un certo tempo, per poi abbandonarla del tutto e dedicarsi ad altro.

Questo per dirti che esistono tante forme di multipotenzialità e che alcune sono meno palesi di altre.

Capacità di sintesi, questa sconosciuta

Qualcuno ti dirà il contrario, ma dipende molto da cosa si intende con capacità di sintesi: se si parla di "individuare le azioni minime ma indispensabili per portare risultati in un progetto", siamo sicuramente dei draghi.

Se parliamo della capacità linguistica di spiegare le cose in poche parole... Ho i miei seri dubbi che possa essere un fattore comune tra i multipotenziali. 

E chi glielo spiega a tua madre cosa sei?

L'ultima sfida (ma non per importanza) è il giudizio della società: siamo educatə fin dall'infanzia alla verticalità delle competenze, al dover "trovare la propria strada", e non siamo ben vistə da chi è specialista.

Se da una parte posso capire che chi si dedica una vita intera a un'attività possa diventare più espertə di chi dedica il suo tempo anche ad altro, dall'altra parte questa visione non tiene conto di due aspetti:

  1. Non siamo tuttə ugualmente intelligenti - potresti metterci la metà del tempo a imparare qualcosa rispetto a un'altra persona (o il doppio)
  2. Non tutti i lavori sono adatti agli specialisti - soprattutto nel digitale è quasi indispensabile la cosiddetta formazione a T (ad esempio un social media manager avrà competenze di copywriting ma anche di grafica e di fotografia, oltre a conoscere tutti i segreti delle app che utilizza, competenze di community management, e così via - in questo articolo di Marina Corrente secondo me puoi farti un'idea molto precisa di quanto il social media marketing sia da multipotenziali)

Curiosità, non eccellenza

Il multipotenziale non è necessariamente multi-eccellente.

E questo è tendenzialmente un problema, perché in un mondo dove viene premiata l'iper-produttività è difficile accogliere chi vuole esplorare liberamente più campi di competenza, o selezionare e sviluppare più carriere, senza aspirare per forza a livelli altissimi.

Inoltre, spesso non si tiene conto che molte professioni non richiedono di essere eccellenti in una sola disciplina, ma di sapere "quanto basta" in diverse abilità.

Quindi multipotenzialità = multitasking?

No.

Se hai letto tutto fin qui, credo tu abbia capito che non si tratta di fare tante cose contemporaneamente, ma di appassionarsi a tante cose diverse e cimentarsi in discipline anche molto diverse tra loro.

Lo so, è facile associare l'idea che una persona faccia tante cose al fatto che le faccia nello stesso istante, ma non sta scritto da nessuna parte che le due cose siano associate: puoi essere il re / la regina degli specialisti e non essere in grado di rimanere su una singola tab del tuo browser per più di 15 minuti.

Così come puoi essere multipotenziale ma farti assorbire da una singola attività per ore.

Sai perché tante persone associano la multipotenzialità al multitasking?

Perché se lo chiedi alle AI, con cui molti ormai scrivono gli articoli (compresa me, che mi sto avvalendo di Neuron Writer anche per scrivere questo articolo, con le dovute accortezze e fact checking del caso) confondono i due concetti. Questo perché le AI sono ferme a qualche anno fa, quando ancora non si parlava di multipotenzialità, perciò tirano a indovinare parlando della cosa che, semanticamente parlando, è più affine. Perciò troverai articoli che usano i due termini come sinonimi ma, ahimè, non sono accurati (questo perché le AI non sono motori di ricerca, ma è un'altra storia per un altro articolo).

Consigli per vivere serenamente la multipotenzialità: la mia storia

Non ho la ricetta magica per viversela bene - per ognuno è diverso, come praticamente tutte le cose della vita.

Però posso raccontarti la mia esperienza.

Io sono una multipod tendenzialmente sequenziale: scopro una nuova attività, me ne faccio assorbire completamente in maniera ossessiva finché non esaurisco qualunque interesse. E poi passo a quella successiva. A volte certe attività tornano a interessarmi nel tempo - un po' come i trend nella moda (i pantaloni a zampa di elefante prima o poi torneranno a essere fashion, ne sono sicura...), perché in fondo non è che cambio personalità: mi annoio facilmente, ma se una cosa mi è piaciuta una volta non è detto che non possa piacermi di nuovo.

Dico che sono "tendenzialmente" sequenziale perché, per esempio, in questo momento della mia vita sto portando avanti diversi progetti simultaneamente:

  • la psicologia
  • il branding
  • il web design
  • il graphic design
  • il copywriting

Tutto questo però confluisce bene in quella che è probabilmente la mia qualità migliore: leggere le persone.

Perché scrivere un buon copy, fare un buon sito, una bella grafica o offrire la giusta consulenza di branding, in fondo, hanno tutte in comune il saper interpretare la personalità del brand che devo promuovere.

E in fondo credo sia questo il segreto della mia multipotenzialità felice: fare cose che sono ben collegate da un fil rouge.

Ma non è sempre così facile.

In ordine sparso:

  • ho studiato canto lirico per taaaanti anni
  • smanetto sistematicamente all'uncinetto
  • amo i videogiochi con tutta me stessa
  • suonicchio l'ukulele
  • ogni tanto mi parte l'embolo con le saghe letterarie (solitamente fantasy, gialli o horror)
  • mi diletto nella fotografia
  • gioco con la tavola grafica a disegnare cose a caso
  • mi invento storie e le scrivo
  • c'è stato un periodo in cui realizzavo gioielli con la pasta di mais
  • per un breve periodo ho pensato di darmi al cake design
  • ho voluto fare la doppiatrice, l'insegnante di matematica, la guida di museo, la fumettista, la press-agent

Poi ci sono tutte quelle cose che prima o poi tenterò:

  • Studiare giapponese e spagnolo
  • Fare ceramiche
  • Imparare la lingua dei segni
  • Cucirmi i vestiti da sola
  • Stand-up comedy
  • Teatro
  • E Dio Murphy solo sa cos'altro troverò interessante.

Se avessi il quoziente intellettivo di Sherlock Holmes, forse potrei diventare eccellente in tutte queste attività. Ma ahimè, la realtà è che sono mediamente dotata.

In alcune cose sono effettivamente diventata piuttosto brava, in altre faccio cagare al cazzo, in altre ancora migliorerò.

E non è che mi lanci in nuove attività ambendo alla mediocrità: spesso divento una iena quando le cose non mi riescono.

Multipotenzialità e perfezionismo

È impossibile essere esperti in tutto. Su questo, credo che possiamo essere tuttə d'accordo.

Non so se molti multipotenziali là fuori siano perfezionisti come me - la multipotenzialità è ancora oggetto di studio e ha i confini molto labili, per questo nessun test che troverai là fuori, per ora, può diagnosticartela - ma personalmente trovo estremamente frustrante sentirmi mediocre in tante cose quando vorrei far bene tutto, e anche velocemente.

E questo mi succede non solo in ambito professionale, ma anche nelle attività che faccio per puro diletto: se una partita a Civilization VI non parte come vorrei, sono capace di riavviarla anche 10 volte (chi è nerd, sa).

Quindi, secondo me, un buon esercizio può essere allenarsi a fallire: dedicati a qualcosa che ti piacerebbe fare ma che non ti riesce per niente, e esercita della sana auto-indulgenza.

Che, tutto sommato, fa bene anche a chi non è multipotenziale.

Ho anche parlato di personal branding nella multipotenzialità, trovi l'articolo qui.

Ciao! Mi chiamo Alessia e sono una covatrice digitale di freelance.
Se non ci conosciamo ancora, ti invito a leggere la mia storia qui.
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